Una Bugatti per Damiano

Ascona, 12 luglio 2009: puntuale come un orologio svizzero, alle 10.30 la famosa Bugatti Brescia, affondata oltre 70 anni fa nel golfo di Ascona lascia per sempre le scure acque del Lago Maggiore. Lo storico evento è seguito da più di 2000 persone che per l’occasione si sono ammassate attorno alla riva. Tutti vogliono vedere, fotografare quello che uscirà dall’acqua. Uno scrosciante applauso frammisto a urla di gioia e lacrime di commozione accoglie quello che resta dello storico veicolo. Una leggenda per gli abitanti di Ascona è diventata realtà. In poche ore, complici i vari media della Svizzera italiana, la notizia circola su internet e una valanga di richieste di informazioni da ogni dove ci sommerge, ma non tutti forse sanno che la storia di questo avvincente recupero è iniziata parecchi mesi prima.

Tutto è nato da un gruppetto di amici (capitanato da Jens Boerlin) che, oltre a conoscere bene la famiglia Tamagni, con essa ha condiviso la passione per la subacquea. Come rendere quindi omaggio a queste persone che hanno affrontato con grande dignità un simile dolore (ovvero la prematura e assurda perdita di un figlio poco più che ventenne, picchiato a morte da tre giovani in una notte di carnevale a Locarno), ma soprattutto aiutarle nel loro intento, attraverso la Fondazione Tamagni da loro creata, di fare il possibile affinché episodi simili non si ripetano mai più? Serviva un’azione fuori dal comune e dal grande significato simbolico. Il pensiero è corso quindi spontaneo a una delle leggende più famose nella storia di Ascona: il relitto della Bugatti.

Col passare degli anni i racconti legati all’insolito affondamento si sono moltiplicati fra gli abitanti del Borgo, facendo crescere la curiosità e l’interesse attorno a questa vicenda. Nessuno però fino ad allora era riuscito a fare chiarezza sull’accaduto e il mistero negli anni si era fatto più fitto. Una cosa era certa: sul fondale del Golfo di Ascona si trovava effettivamente adagiato il relitto di una vettura d’epoca. Ugo Pillon, subacqueo del Centro Sport Subacquei Salvataggio di Ascona ne aveva constatato di persona l’esistenza. Il 18 agosto del 1967, dopo diverse immersioni di ricerca, aveva trovato, a 52 metri di profondità, un relitto di un’auto che ricordava molto una Bugatti. La notizia del ritrovamento si diffuse fra i subacquei del locarnese, che presero l’abitudine di recarvisi con una certa regolarità. Non mancarono neppure i vari tentativi di recupero, come testimoniano le molte corde trovate attaccate al veicolo, tutti però conclusisi senza successo. Qualcuno addirittura pensò bene di portarsi a casa qualche souvenir. Sembra infatti che una delle ruote di scorta sia stata recuperata, ma chissà dove sia finita. Si trattava davvero di una Bugatti? E se sì, di quale modello? È quanto la ditta Boerlin Lavori Subacquei SA e il Centro Sport Subacquei Salvataggio Ascona si erano prefissati di scoprire quando, nel novembre 2008 in occasione di una conferenza stampa ad Ascona, annunciavano ufficialmente l’avvio dell’operazione “Una Bugatti per Damiano”. La meteo, fin dall’inizio, non si dimostrò molto favorevole. Proprio quel giorno si verificò un’abbondante nevicata che mandò in tilt l’intero Ticino. E questo, come scoprimmo in seguito, sarebbe stato solo l’inizio.

Ben una trentina di persone si sono messe a disposizione, a titolo volontario, per questo recupero, certo appassionante ma che si prospettava comunque impegnativo. Vista la complessità dell’operazione – che ha richiesto una base galleggiante in superficie munita delle infrastrutture necessarie, oltre all’impegno in acqua di diversi subacquei – il tempo necessario per il recupero è stato di nove mesi, rispetto ai tre preventivati inizialmente. Durante i lavori si sono infatti verificati alcuni spiacevoli imprevisti nel periodo invernale che hanno ritardato la tabella di marcia. Fra questi il più grave senza dubbio è stato l’affondamento, nella notte fra il 25 e il 26 dicembre 2008, dell’Ippocampo, la piattaforma utilizzata in superficie. Anche qui a metterci lo zampino fu la meteo inclemente. Folate di vento violente e onde assolutamente anomale ebbero la meglio sull’imbarcazione che, fortuna vuole, si adagiò a qualche metro dalla Bugatti, senza danneggiarla. A ciò si aggiunsero le abbondanti nevicate di fine 2008 e inizio 2009, il freddo pungente, e la scarsa visibilità in acqua (dovuta alle abbondanti piogge), tutti fattori questi che non hanno tuttavia scoraggiato le persone coinvolte a tuffarsi in acqua o a passare ore in barca.

Nulla durante l’intera operazione è stato lasciato al caso: considerata la profondità alla quale i subacquei dovevano operare (52 metri), oltre alle indispensabili autorizzazioni specifiche rilasciate dalle autorità competenti, è pure stato allestito un piano di sicurezza. Le immersioni sono state effettuate solo da subacquei appositamente preparati e brevettati, che hanno fatto ricorso all’uso degli equipaggiamenti più idonei per questo tipo di attività. Ora, dopo molte fatiche e tanta pazienza il sogno è diventato realtà e da domenica 12 luglio 2009, il numero di Bugatti in Svizzera (160) e nel mondo (all’incirca 3000) si arricchisce di un’unità!

Grazie alle riprese subacquee effettuate con la telecamera e alle fotografie scattate durante le operazioni, è stato possibile accertare che la Bugatti del golfo di Ascona non era solo una leggenda. L’auto d’epoca affondata era realmente una Bugatti modello Brescia: il “guru” delle Bugatti a livello svizzero e europeo Hans Matti domenica 12 luglio, una volta recuperato il veicolo, dopo attenta analisi delle particolarità tecniche (motore, distanza asse, ecc), è infatti riuscito a determinare che si tratta di una Bugatti Brescia tipo 22. Grazie al numero di telaio è inoltre stato possibile risalire alla prima entrata in circolazione di questa prestigiosa auto, che risale all’11 aprile 1925 a Nancy, in Francia.

Il veicolo ora si trova in un luogo appositamente attrezzato e custodito, dove è stato sottoposto a speciali trattamenti per la sua conservazione. Diversi esperti sono stati interpellati e tramite il loro aiuto si sta tentando di ricostruire con assoluta precisione la storia di questo storico veicolo prima dell’affondamento.

Il gruppo di lavoro che ha ideato e portato avanti l’operazione “Una Bugatti per Damiano” – composto da Jens Boerlin, Francesca Lappe, Flavio Luzzi, Stefano Mattei, Federica Mauri, Nicola Sussigan e Pasqualino Trotta – coglie nuovamente l’occasione per ringraziare tutte e tutti coloro i quali in questo lungo periodo (ben nove mesi) hanno fornito, a titolo gratuito, il loro prezioso aiuto e reso possibile che questo sogno diventasse realtà. Ringraziamenti vanno in particolare a:

Sub Gambarogno, che ha messo a disposizione l’Ippocampo; Bugatti Club Svizzera, per l’ospitalità sul sito, per averci fornito i contatti di esperti e per il prezioso sostegno; Giacomo Pegurri, Istituto di archeologia del canton Zugo, per le spiegazioni legate alla conservazione dei veicolo una volta fuori dall’acqua; Municipio di Ascona, che ha messo a disposizioni spazi pubblici e ci ha facilitato durante i lavori; Associazione Manifestazioni Ascona, per l’allestimento della festa in piazza il 12 luglio; Gruppo ristoranti Fred Feldpausch SA, Locarno, che hanno gentilmente offerto stuzzichini per l’aperitivo del 12 luglio; Vini Cesare Valsangiacomo, Mendrisio, che ha gentilmente offerto il vino per l’aperitivo del 12 luglio; Panetteria-Pasticceria Pinotti, Ascona, per gli ottimi stuzzichini offerti per l’apertivo del 12 luglio; Assicurazione La Mobiliare, che ha garantito la copertura assicurativa durante tutto il periodo dei lavori; Ditta Lucchessa SA, Riazzino, per il trasporto di piattaforme e macchinari; Ditta Sabesa SA, Gordola, che ha fornito l’imponente gru per il sollevamento della Bugatti; Trasporto veicoli Falcontrans, Riazzino, che ha provveduto al trasporto della Bugatti; Ditta Franco Bologna, Locarno, per averci messo a disposizione una vasca di deposito; Ditta Pincopalloncino, Locarno, per la graziosa decorazione della piazza il 12 luglio; Roberto Dörfliger, Ascona, per il trasporto in barca e per la messa a disposizione del pontile.


Cliccate qui per vedere tutte le foto del recupero della Bugatti.